Gli asterischi fanno capolino anche in Università. Dopo la newsletter Informa famiglie e bambini della Regione Emilia-Romagna, questa volta ancor più gravemente è un’istituzione culturale a sposare l’italiano ‘inclusivo’, o forse più correttamente le ultime fantasiose trovate della neolingua diffuse dalle lobby Lgbtq+.
Infatti alla recente inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Perugia su una sedia dell’Aula Magna è comparso un cartellino con la scritta: ‘Riservato student* Unipg’. Il fatto sarebbe probabilmente anche passato sotto silenzio e caduto presto nel dimenticatoio, se non fosse per un post del Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria Marco Squarta, che ha scatenato le polemiche. L’esponente di Fratelli d’Italia ha scritto: «Oggi all’inaugurazione dell’anno accademico ho trovato questo. Un asterisco al posto di uomo e donna, di studenti e studentesse. Un segno grafico che elimina ogni specificità. Non so di chi sia stata questa idea bizzarra, ma non la condivido affatto. La lingua italiana usata per diffondere le teorie sul gender e non offendere chi non si sente né uomo né donna. L’Università dovrebbe esaltare le singole specificità dei suoi studenti – conclude Squarta – e delle sue studentesse, perché le persone non sono asterischi!».
Per i nuovi detentori dell’egemonia culturale il linguaggio deve essere inclusivo, non può sottostare ancora al rigido binarismo sessuale tradizionale con parole suddivise secondo maschile e femminile. Di qui l’asterisco è il segno di tale fluidità linguistica che deve essere accolta come un dogma, senza mai assolutamente esser messa in discussione.Che il linguaggio muti e si evolva nel tempo non ci piove, ma non al punto da stravolgerne e rinnegarne le fondamentali basi grammaticali e fonetiche (l’asterisco, poi, come andrebbe letto? Con un bip?), a prezzo della stessa leggibilità e comprensibilità delle parole e, corrispettivamente, della realtà che esse additano.
Proprio perché foriera solo di ulteriori incomprensioni e fraintendimenti, tale logica dell’asterisco non è condivisa neanche dall’Accademia della Crusca. Purtroppo però – e il “Riservato student*” lo testimonia – la logica dell’ideologia è sempre la stessa e se la realtà la contraddice, tanto peggio per la realtà!