“Quello che viene detto sugli angeli in tanti bestseller di oggi è in contraddizione con la parola di Dio. Sono convinto che molti degli ‘angeli’ che sono così popolari tra i fanatici New age degli angeli oggi non sono niente meno che spiriti demoniaci che impersonano angeli”.
Con questa lucida analisi don Marcello Stanzione, uno dei massimi esperti di angelologia e parroco dell’Abbazia di S. Maria La Nova a Campagna (SA), introduce il volume contenente gli atti del XIII Convegno Nazionale di Angelologia, svoltosi a Roma (Basilica San Giuseppe al Trionfale, 30 settembre – 1 ottobre 2017) sul tema: Gli angeli custodi: tra devozione e confusione (Ed. Segno, pp. 196, € 20), che raccoglie sia i contributi dei diversi studiosi che un cospicuo numero di testimonianze.
In relazione agli spiriti celesti, già “nei testi sumerici e assiro-babilonesi si parla spesso di messaggeri degli dèi o di dèi messaggeri. Inoltre, i babilonesi credevano che ogni uomo fosse accompagnato da uno spirito custode ilu, e che esistessero i geni protettori delle case, dei templi, dei palazzi e dell’intero paese, raffigurati come animali alati”. Nella mitologia greca è nota la figura di Ermes, presentato “come messaggero degli dei e come araldo, per comunicare gli ordini dell’autorità”. Nella filosofia di matrice platonica tali spiriti vengono concepiti come “potenze mediatrici tra Dio e l’uomo”, laddove per Aristotele essi hanno anche il compito di sovrintendere al movimento delle sfere celesti.
Ripercorrendo le pagine bibliche emerge la preziosità della loro missione al servizio del popolo di Dio, in specie nelle figure dei tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. “A ciascuno dei fedeli sta accanto un angelo come protettore e come pastore per condurlo alla vita”, scriveva san Basilio, in quanto “un angelo è in certo qual modo un pensiero personale con il quale Dio si è rivolto a me”, per dirla con le parole di Joseph Ratzinger.
L’iconografia tradizionale raffigura tali spiriti celesti con le ali. Ciò non è evidentemente senza significato: “le ali simboleggiano il fatto che gli angeli sono liberi da impedimenti fisici. A questo proposito Dionigi l’Areopagita afferma: “L’Ala simboleggia la prontezza ad elevarsi, la leggerezza delle ali indica che essi non hanno alcuna inclinazione terrestre, ma si levano in completa purezza e senza pesi verso le altezze sublimi”.
Sulla possibilità di consacrarsi agli angeli custodi, sulla scia della Madre Gabriella Bitterlich fondatrice dell’Opus Angelorum, riflette invece il contributo di padre Ignazio Maria Suarez: “Il senso della Consacrazione all’Angelo è il legame al proprio santo Angelo Custode, affinché il suo aiuto diventi molto più efficace in noi e noi progrediamo più velocemente nel cammino verso Dio. Il suo Angelo Custode intende usare tutte le sue forze per impedire che mai ci distacchiamo da Dio. Vuole parlarci più chiaramente mediante ammonimenti interiori, spronarci più a fare il bene (cfr. Dio CCC 350), richiamare la nostra attenzione sui pericoli, illuminare la nostra mente, affinché ci addentriamo più profondamente nella conoscenza di Dio, nel timore di Dio e nell’amore di Dio, nella grandezza ed importanza della parola di Dio” (Statuto dell’Opus Sanctorum Angelorum, n. 17).
Tra le testimonianze relative ai provvidenziali interventi angelici nella vita quotidiana delle persone risulta particolarmente interessante il racconto di un episodio accaduto al padre del giornalista Federico Pini: “Babbo doveva allentare un cavo d’acciaio sul ponte di una nave, dall’altra parte un collega doveva assicurarsi che l’operazione venisse compiuta con attenzione. In quel momento sentì una voce dentro di lui, imperiosa, forte che non lasciava spazio a repliche: “Fuggi, vai via!”, ripeteva insistente quella voce. Mio padre lasciò immediatamente il cavo, e meno male, perché proprio in quell’istante questi si sganciò, portandosi dietro un grosso pezzo di ferro che lo avrebbe praticamente diviso in due. Questo è un esempio di come i nostri Angeli Custodi agiscano sui nostri sensi interiori, spronandoci, senza mai però imporsi, perché comunque l’uomo é sempre lasciato libero di agire”.
Questo volume curato da don Marcello Stanzione presenta infine anche un’ampia raccolta delle più belle preghiere cristiane agli angeli custodi.
Fonte: LaNuovaBussolaQuotidiana