“Bruciante d’amore e di fervore, egli riverbera la luce divina, proiettandola sugli altri angeli, rivelando loro, con la sua intelligenza sublime, la più alta che Dio ha creata, i segreti divini che, solo, egli è atto comprendere quasi nella loro pienezza”. Muove la propria indagine dalla descrizione di Lucifero e dal ‘gran rifiuto’ di adorare il suo Creatore il recente libro di don Marcello Stanzione, uno dei massimi esperti di angelologia e parroco dell’Abbazia di S. Maria La Nova a Campagna (SA) dal titolo: In lotta contro il maligno. Gli spiriti tenebrosi e noi (pp. 185, Edizioni Segno 2017, € 15).
L’angelo più bello e più intelligente di tutti i Serafini, non appena vide Cristo e la Vergine, si rifiutò di prostrarsi in adorazione dinanzi a due persone, il Signore e Maria, che riteneva inferiori a sé per la loro commistione con la materia, sostituendo così di fatto la propria volontà alla perfezione del disegno divino. Allora fu l’inizio della fine per sé e per gli altri angeli ribelli, divenuti demoni allorquando “pretesero fare a meno della beatitudine soprannaturale che Dio offriva loro per cercare in se stessi e con le loro proprie forze una beatitudine naturale”, disprezzando la grazia divina, come ha acutamente osservato San Tommaso d’Aquino. Di qui, come ha sottolineato l’altro grande Dottore della Chiesa Sant’Agostino, “i Santi Angeli, volgendosi verso il Verbo, divennero luce; i cattivi, dimorando in se stessi, divennero tenebre”. Tra gli angeli santi si distinguono anche gli angeli tutelari dei popoli, i quali “hanno la missione di Raffaele, di guidare i popoli. La missione di portare loro il vangelo della redenzione come Gabriele. La missione di eseguire nei loro riguardi le sentenze divine come Michele”, in quanto parteciperanno al giudizio dei popoli. Come infatti hanno rilevato i Padri della Chiesa il numero dei popoli sarebbe fissato proprio in base al numero di tali ‘angeli di Dio’ (Dt 32, 8). Se Michele è l’angelo del popolo eletto, esistono anche dei ‘principi di Persia e della Grecia, come si legge nel libro del profeta Daniele (Dn 10, 13). In tempi recenti l’esistenza dell’angelo del Portogallo è confermata dalle testimonianze dei tre pastorelli di Fatima, mentre per quanto concerne la protezione angelica delle città, “tra il 1392 e il 1395, Valencia è, sembra, la prima città a instaurare un culto civico all’angelo custode municipale”. Come esistono gli angeli dei popoli, esistono tuttavia anche degli spiriti territoriali maligni, come evidenziato in particolar modo dalla teologia pentecostale, il cui compito è quello di ostacolare l’evangelizzazione della Chiesa in determinati luoghi.
Nel volume l’autore affronta anche un argomento piuttosto controverso sul piano teologico, quale quello relativo al destino ultimo delle ‘anime vaganti’, cioè di quelle anime che non hanno avuto modo di conoscere e amare Dio; di quelle persone morte improvvisamente a causa di un incidente stradale o che hanno scelto il suicidio ma senza piena avvertenza, le quali “errano alla ricerca del loro eterno riposo e il cui giudizio finale è ancora sospeso”. Il libro di don Marcello Stanzione presenta infine anche una corposa appendice con tante preghiere e invocazioni di liberazione dagli spiriti maligni e di richiesta di protezione angelica mediante l’intercessione potente di Cristo, della Beata Vergine e di tanti santi.