Panaghia-Capouli, ‘le porte della Tutta Santa’. Così sono indicate nei registri del catasto dell’impero ottomano, in un singolare connubio di lingua greca e turca, le rovine di Meryem Ana evi, la ‘casa di mamma Maria’ a Efeso. Riportata alla luce dagli archeologi nel 1891, grazie alle puntuali descrizioni offerte dalla beata Anna Katharina Emmerick che ne contemplava il luogo nelle sue visioni, la casa di Maria a Efeso è un santuario meta di pellegrinaggio per oltre un milione di fedeli l’anno di ogni provenienza e religione. Di qui, in occasione del Mese di Maggio dedicato alla Madonna, La Nuova Bussola intervista in esclusiva Enza Ricciardi, laica consacrata dell’Associazione “Discepole di Maria e dell’apostolo Giovanni”, che vive a Efeso da otto anni occupandosi, insieme alle consorelle e ai frati cappuccini, di «custodire il santuario, di animare la preghiera quotidiana e in special modo di accogliere i numerosi gruppi di pellegrini che vengono da ogni parte del mondo e desiderano celebrare la Messa nell’ultima dimora terrena della Vergine».
Enza, con quali parole la Emmerick descrive la ‘casa di Maria’?
La casa «era divisa in due parti da un focolare collocato al centro». Così scriveva il poeta tedesco Clemens Brentano nel trasporre su carta le visioni della Emmerick. I padri lazzaristi, che nel 1891 ritrovarono le rovine della Casa di Maria, non poterono che constatare con stupore la veridicità di queste parole. Essi infatti si trovarono di fronte ai resti di un’antica costruzione che corrispondeva con incredibile precisione a quanto descritto nelle pagine dello stesso poeta. Anche gli studi archeologici, effettuati negli anni immediatamente successivi, confermarono le analogie e stabilirono senza ombra di dubbio che le fondamenta dell’edificio risalivano al I secolo d. C.
A Efeso la Madonna ha vissuto con l’apostolo Giovanni, figura della Chiesa nascente. Quali altri momenti degni di nota sono legati a questo luogo santo?
Innanzitutto bisogna ricordare che probabilmente proprio in questo luogo, domus ecclesiae in cui è avvenuta la Dormitio Virginis, è stata eretta la prima chiesa del mondo dedicata alla Madonna, dato che nei primi secoli gli edifici sacri potevano sorgere soltanto nelle località dove il Santo era vissuto o morto. Qui è poi risuonato l’annuncio della Theotokos nel 431, all’indomani del Concilio di Efeso che la proclamava ‘Madre di Dio’. In seguito alla scoperta archeologica della ‘casa di Maria’, i padri lazzaristi hanno raccontato che ogni 15 agosto una comunità di contadini ortodossi del vicino villaggio di Kirkince, insieme con un sacerdote, percorreva a piedi 17 km in salita sul colle, il Monte dell’usignolo, per celebrare proprio a Meryem Ana evi l’Eucarestia nel giorno dell’Assunzione. La ‘maternità’ cominciata con Giovanni sotto la croce – Efeso, Smirne, Pergamo, Filadelfia le sette chiese dell’Apocalisse, tutte facilmente raggiungibili da qui, sono nate sotto lo sguardo vivo della Madre della Chiesa che da questa collina riversava il suo amore su quelle giovani e fragili chiese – non è ancora finita!
E in effetti, stando anche alle visioni della beata Emmerick, Maria fu assunta in cielo proprio qui. Quale significato assume questo fatto per noi?
Maria «era pervasa di nostalgia e io potevo percepire quella sua nostalgia che la faceva tendere verso l’alto. La santa Vergine riposava sdraiata di spalle, era pallida e silenziosa. Aveva lo sguardo rivolto verso l’alto ed era come in estasi. Il soffitto sopra alla stanza di Maria scomparve e la Gerusalemme celeste discese su di lei. […] Ella stese le braccia con indicibile nostalgia e […] la sua anima uscì dal corpo come una piccola purissima figura di luce con le braccia tese verso l’alto e salì verso il cielo», così riporta la Emmerick. Il suo corpo assunto in cielo ci annuncia e ci assicura che è aperta per noi una porta sicura per tornare a casa, per entrare in cielo, col nostro corpo, con la nostra storia, con tutto l’essenziale della nostra umanità.
Durante il mese di maggio, ci sono preghiere e gesti di carità particolari che offrite alla Madonna?
Maggio è il mese in cui, esattamente un anno fa, abbiamo iniziato a trasmettere in diretta dalla Casa di Maria la preghiera del Rosario. Ogni sera alle 17:15 ora italiana, la comunità locale recita i misteri del Rosario in quattro lingue (turco, inglese, coreano, italiano). La preghiera viene trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook della Diocesi (Izmir Katolik Kilisesi). Quest’anno il 6 maggio è in programma la prima edizione di un pellegrinaggio dal vicino villaggio di Acarlar fino al Santuario di Meryem Ana. Dopo un cammino di tre ore lungo i sentieri della collina, animato da canti e preghiere nella lingua locale, i partecipanti giungeranno sulla cima del Colle dell’usignolo per partecipare alla celebrazione eucaristica nell’area adiacente al piccolo santuario. Nella Casa di Meryem Ana inoltre in alcune occasioni speciali si recita il Rosario di Efeso per contemplare i cinque principali misteri che le mura di questa casa custodiscono: 1. Gesù affida Maria a Giovanni sotto la croce; 2. Il viaggio di Maria e Giovanni a Efeso; 3. La vita di Maria nella piccola casa sul colle: preghiera, silenzio, attesa; 4. Maria ripercorre il cammino della croce; 5. Il Paradiso accoglie Maria in anima e corpo.
Maria, è noto, è tenuta in grande considerazione anche dai musulmani…
Maria rinnova il miracolo di una pacifica convivenza tra cristiani e fedeli dell’islam, i quali hanno profondo rispetto per Colei «che credette nelle parole del suo Signore» (Corano 66, 12), intravedendo nella madre del Profeta Gesù un modello perfetto di fede e di verità.
C’è un episodio di conversione significativo legato alla casa-santuario di Maria che desideri raccontarci?
Proprio qualche settimana fa, ad Istanbul, ha emesso i primi voti religiosi nella comunità delle Missionarie Identes, una giovane donna turca. Il suo cammino di conversione, come mi ha raccontato con grande commozione, è cominciato esattamente dieci anni fa con un pellegrinaggio a Meryem Ana per la festa del 15 agosto, un’esperienza che lei stessa definisce “il viaggio che ha cambiato la mia vita”. Le vocazioni che fioriscono in questa terra sono sempre un miracolo della Madre.
Infine, come questo luogo santo nutre ogni giorno la tua vita spirituale e illumina il tuo ministero nella Chiesa?
Oltre chiaramente alla preghiera quotidiana, alle attività pratiche legate alla custodia del santuario e all’accoglienza dei pellegrini, il vero significato della mia presenza qui è incontrare la Donna che ha vissuto in questo luogo, scoprendone giorno per giorno i gesti quotidiani e imparandone a leggerne la vita tra le pietre della casa, negli angoli della preghiera, accanto al focolare, nello sguardo aperto sul mare e lungo i sentieri che portano in cima al colle. Sono tanti i misteri della vita di Maria su cui siamo in certo modo abituati a meditare: l’Annunciazione, il Magnificat, la nascita di Gesù. Ma spesso ci mancano gli elementi per riflettere su come Ella ha vissuto negli anni successivi alla morte e resurrezione di Gesù e questa casa è un libro aperto proprio sull’ultima pagina della vita di Maria!
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana