Alla blasfemia oltre un centinaio di fedeli rispondono con la preghiera di riparazione. Ad alzare la voce in difesa della fede dei figli sono le loro mamme, circa una trentina, che hanno dapprima inviato lettere di protesta ai responsabili del Museo Diocesano e alla curia perché si ponesse fine all’oscena mostra Gratia Plena allestita nella chiesa di Sant’Ignazio a Carpi, poi invitato i fedeli a una preghiera di riparazione recitando il Santo Rosario e un atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù. E in effetti le opere di Andrea Saltini, dichiaratamente ateo, non sono banalmente provocatorie, ma oggettivamente lesive del sensus fidei, a maggior ragione se si considera che sono esposte in una chiesa consacrata e perdippiù nel tempo di Quaresima, in cui si è esortati a contemplare e amare con maggiore ardore il Cristo che ci ha redenti.
«La mostra lascia i fedeli senza parole per lo sdegno – ha raccontato a La Nuova Bussola Quotidiana la signora Marta Polia, una delle giovani madri organizzatrici della preghiera riparatrice –; un’arte “sacra” che susciti sentimenti opposti rispetto a quelli che si dovrebbero riservare a Nostro Signore in Croce, non è da ritenersi tale. La Chiesa nella sua storia ha sempre svolto un ruolo didattico di espressione di devozione e di amore attraverso l’arte. Qui a Carpi accade esattamente il contrario».
Condividendo tale consapevolezza in tantissimi si sono così riuniti in preghiera sul sagrato della chiesa, nonostante il cattivo tempo in quanto, come le stesse organizzatrici riferiscono, «di fronte a una mostra che pone dei problemi di blasfemia, o per lo meno suscita la malizia nei fedeli invece di suscitare sentimenti di contrizione e di dolore per Gesù morto e crocifisso, questo atto ha un senso prettamente riparatore. Abbiamo recitato il Rosario, che è proprio la preghiera mariana per eccellenza, la preghiera di nostra Madre, anzitutto per chiedere perdono per le persone che hanno organizzato questa mostra».
L’appello a clero e laici della diocesi che si sono adoperati nell’organizzazione di tale mostra è in sostanza un invito a non scandalizzare soprattutto i ‘piccoli’ di cui parla Gesù, ossia «i nostri figli, che educhiamo con tanta fatica; che teniamo lontani dalla pornografia dilagante nella società di oggi; che incoraggiamo a venire a messa perché la Fede ci ha cambiato la vita per sempre; che vorremmo appassionare all’arte, quella vera e veramente “sacra”, che suscita sentimenti di abbandono e fiducia nel Signore. Infine sono “piccoli” anche le persone che non credono, a cui dobbiamo dare risposte convincenti perché ci chiedono di essere seri ed autentici, senza timidezze e tentennamenti di alcun genere. Non scandalizzate questi nostri piccoli: siate Chiesa, siate Madre che, come sposa di Cristo, gli rimane fedele e ha cura dei suoi figli».