«Scegli di fare sesso secondo le modalità che preferisci, quando, dove e con chi vuoi, è qualcosa che solo tu puoi definire». È questo il messaggio sotteso al video diffuso recentemente sul social X da Planned Parenthood, uno spotper indottrinare i bambini a non aver timore di perdere la propria verginità.
Il video choc mostra una pseudoinsegnante in un’aula appositamente adibita per l’educazione sessuale. Alle sue spalle c’è una scritta in lettere colorate “Sex Ed 101” e un cartellone con una parola che si ripete in colonna: «Consentito, consentito, consentito»; accanto a lei i modelli degli apparati sessuali maschile e femminile. E poi ancora uno scheletro con una maglietta che recita: «L’educazione sessuale è potere», tipico slogan ideologico postsessantottino. Nel video scorrono immagini con disegni allusivi ed emoji accattivanti (una pesca, le labbra e alcune goccioline) per catturare l’attenzione dei più piccoli e fare così in modo che siano introdotti al sesso come a un gioco. La stessa educatrice racconta poi con entusiasmo ogni tipologia di rapporto sessuale, da quello orale a quello anale, affinché ci si liberi dal pregiudizio che il rapporto sessuale debba essere concepito esclusivamente all’interno di una relazione d’amore tra l’uomo e la donna.
Data la diffusione capillare della nota rete abortista, il video-spot ha già totalizzato quasi tre milioni di visualizzazioni e più di duemila commenti, la maggior parte dei quali però fortemente critici nei confronti di tale modalità di adescamento di Planned Parenthood: «Sta parlando con i bambini. Lo capiscono tutti, persino i più piccoli, dati i colori pastello usati. Questo è perverso». Un altro utente ha commentato: «Lasciate in pace i bambini, malati!». Planned Parenthood è perciò subito corsa ai ripari, consentendo di replicare nei commenti al video ai soli account che seguano l’associazione o la menzionino esplicitamente nei post (così che possano essere prontamente rimossi se considerati ostili, ndr).
Con le sue campagne social, gli spot e i cartelloni pubblicitari la nota rete di cliniche abortiste si premura dunque di incoraggiare i ragazzi a fare sesso, presentando la castità come un «costrutto sociale» e quale retaggio di un «modo di pensare obsoleto e patriarcale».
L’intento ideologico è chiaro, gli interessi economici altrettanto. Infatti più ragazze rimangono incinta, più Planned Parenthood può eseguire aborti; più i bambini vivono in maniera fluida la relazione col corpo proprio e col partner anche attraverso rapporti promiscui, più aumenta la possibilità di ricorrere a pratiche quali l’utero in affitto.
Insomma quella di Planned Parenthood è un’operazione puramente ideologica che, distorcendo il significato autentico dell’atto sessuale, colto in una mera dimensione ludico-ricreativa che non gli appartiene affatto, ha il solo scopo di fare business sulla pelle dei più giovani.