Dizionario folle del corpo, La bandiera arcobaleno, Diversi a chi? sono solo alcuni dei titoli dei testi proposti ai bambini della scuola primaria da “Uscire dal guscio. Educare alle differenze”,il Festival di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza dell’Unione Reno Galliera, incubatore ideologico della mostra “Fammi capire” inaugurata recentemente a San Giorgio di Piano (BO).
Si tratta di una «mostra bibliografia sulle rappresentazioni dei corpi, dei generi e delle sessualità negli albi illustrati 0-18 anni» e viene proposta in particolare ai bambini della scuola primaria con tanto di visita guidata con le sue curatrice Elena Fierli, Maddalena Lucarelli, Deborah Soria, affinché gli stessi ne assimilino proficuamente i contenuti all’insegna della fluidità di genere.
Fammi Capire «propone una visione che dà spazio a tutti i corpi nella loro diversità e ai diversi modi di vivere e di amare», esplicita il comunicato stampa di presentazione della mostra. Insomma un vero e proprio indottrinamento per minori all’ideologia transfemminista e di genere che annovera le proprie finalità nel concetto di inclusione e nell’esigenza di «prevenire la violenza di genere a partire dal concetto di consensualità e combattere la cultura del possesso e del controllo».
L’iniziativa si è aperta tra l’altro con «un laboratorio creativo rivolto a bambini e bambine di età compresa tra i 5 e i 10 anni»,nel corso del quale non si è parlato soltanto dell’espressione corporea delle proprie emozioni, ma anche di «sessualità, piacere e desiderio, per fornire (anche ai genitori) strumenti per conoscersi».
In questo modo «a San Giorgio Di Piano, con il patrocinio del Comune, della Città Metropolitana e della Regione, in spazi comunali, hanno avuto luogo preoccupanti attività di cui chiediamo conto all’amministrazione. La prima per bambini da 5 a 10 anni, su corpo, piacere, desiderio e sessualità», rilevano con preoccupazione Riccardo Russo, referente Lega San Giorgio Di Piano, e Matteo Di Benedetto, vicesegretario provinciale del Partito a Bologna. Entrando ancora nel merito dell’iniziativa gli stessi esponenti opportun
Dizionario folle del corpo, La bandiera arcobaleno, Diversi a chi? sono solo alcuni dei titoli dei testi proposti ai bambini della scuola primaria da “Uscire dal guscio. Educare alle differenze”,il Festival di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza dell’Unione Reno Galliera, incubatore ideologico della mostra “Fammi capire” inaugurata recentemente a San Giorgio di Piano (BO).
Si tratta di una «mostra bibliografia sulle rappresentazioni dei corpi, dei generi e delle sessualità negli albi illustrati 0-18 anni» e viene proposta in particolare ai bambini della scuola primaria con tanto di visita guidata con le sue curatrice Elena Fierli, Maddalena Lucarelli, Deborah Soria, affinché gli stessi ne assimilino proficuamente i contenuti all’insegna della fluidità di genere.
Fammi Capire «propone una visione che dà spazio a tutti i corpi nella loro diversità e ai diversi modi di vivere e di amare», esplicita il comunicato stampa di presentazione della mostra. Insomma un vero e proprio indottrinamento per minori all’ideologia transfemminista e di genere che annovera le proprie finalità nel concetto di inclusione e nell’esigenza di «prevenire la violenza di genere a partire dal concetto di consensualità e combattere la cultura del possesso e del controllo».
L’iniziativa si è aperta tra l’altro con «un laboratorio creativo rivolto a bambini e bambine di età compresa tra i 5 e i 10 anni»,nel corso del quale non si è parlato soltanto dell’espressione corporea delle proprie emozioni, ma anche di «sessualità, piacere e desiderio, per fornire (anche ai genitori) strumenti per conoscersi».
In questo modo «a San Giorgio Di Piano, con il patrocinio del Comune, della Città Metropolitana e della Regione, in spazi comunali, hanno avuto luogo preoccupanti attività di cui chiediamo conto all’amministrazione. La prima per bambini da 5 a 10 anni, su corpo, piacere, desiderio e sessualità», rilevano con preoccupazione Riccardo Russo, referente Lega San Giorgio Di Piano, e Matteo Di Benedetto, vicesegretario provinciale del Partito a Bologna. Entrando ancora nel merito dell’iniziativa gli stessi esponenti opportunamente polemizzano: «È normale parlare di sesso e desiderio a bambini di 5 anni? Chiediamo al Sindaco le ragioni di questa iniziativa. Ancora, album illustrativi per minorenni dagli 0 ai 18 anni per parlare di sessualità e generi. Ci chiediamo come sia possibile che un’amministrazione comunale ritenga una buona idea coinvolgere minorenni, di ogni età, su iniziative di questo tipo. È uno scandalo al quale ci opponiamo fermamente».
amente polemizzano: «È normale parlare di sesso e desiderio a bambini di 5 anni? Chiediamo al Sindaco le ragioni di questa iniziativa. Ancora, album illustrativi per minorenni dagli 0 ai 18 anni per parlare di sessualità e generi. Ci chiediamo come sia possibile che un’amministrazione comunale ritenga una buona idea coinvolgere minorenni, di ogni età, su iniziative di questo tipo. È uno scandalo al quale ci opponiamo fermamente».